Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.

mercoledì 5 febbraio 2014

Un mese bipolare.

Gennaio è passato.
Mi è scivolato tra le dita, non so nemmeno bene come e quando sia successo, ma è già febbraio.

É stato un mese strano, con molti alti e bassi, più di ogni altro mese.
Un giorno mi sentivo felice per quello che stavo vivendo e l'altro trovavo solo i lati negativi di tutto quello che vedevo.

Ho scoperto che cosa vuol dire essere bipolari, cambiare umore millemila volte in una giornata, esaltandosi se qualcuno ti viene a parlare, o se capisci il 100% di una conversazione, ma al contrario essere tristi e abbattuti quando le cose non vanno come vorresti.

E il problema è proprio questo, è stupido (o forse no...?), ma quando sei un Exchange student, o in genere sei lontano da casa, tutte le cose fatte "male" vengono subito confrontate a come sarebbero state fatte in Italia.

E come questo, mille altre cose. Dal fatto che in una casa islandese si passi lo straccio per terra mediamente solo a Natale, al fatto che mangiare verdura sia più raro che mangiare un panettone a Ferragosto.
Lo spreco d'acqua, di elettricità, la fissazione per la tecnologia e i social network.
Non che in Italia non ci siano tutte queste cose, ma qui sono veramente più consistenti.

Ma da come parlo sembra che quest'anno sia stato solo cibo indecente e persone insopportabili, il che non è assolutamente vero.
Sono andata in posti incredibili, ho affrontato condizioni metereologiche improponibili (es: vento che non ti fa camminare, strade con dieci centimetri di ghiaccio, bufere,  -16 gradi, grandine e anche un arcobaleno :D ), ho incontrato nuove persone, stretto nuove amicizie che so che dureranno anche dopo questi 141 giorni che mi restano.

Poi oggi è una giornata no, quindi evito di scrivere altro, che magari sarebbe diverso da quello che scriverei domani.

Vi faccio un veloce riassunto di gennaio.

La prima settimana è stata bellissima, forse la migliore da quando sono qui. Mi sono divertita un sacco a scuola, ho conosciuto persone nuove, ho seguito le nuove materie.
La prima ora ho avuto inglese e il prof ci ha dato da scrivere un piccolo tema su di noi, per presentarci. Ha scritto sulla lavagna alcuni punti che avremmo dovuto trattare, tra cui "How you are like". Qualcuno ha chiesto poi che cosa volesse dire, e lui ha risposto: "Like, if you are a lazy bitch!".
Vi giuro che tutta la classe è scoppiata a ridere!

Poi c'è stata la lezione di teatro: una classe composta da gente strana, ma tutti simpatici.
Coro invece è estremamente rilassante, se non fosse che non capisco quello che "canto" ahhaahha
Ho avuto anche francese, che non è una materia nuova, ma ho cambiato compagni perché ho saltato un livello dato che era troppo facile. Beh se vi interessa saperlo, gli islandesi non sono proprio degli assi in francese, e la differenza tra quelli che frequentano il livello 1 e quelli del 5, non è molta. Ma in ogni caso c'era una ragazza, che quando ha scoperto che sono italiana si è gasata tantissimo perché a maggio va in vacanza in Italia!

Un'altra classe nuova è stata hairdresser, un "corso per parrucchieri" dove però non ci insegnano a tagliare i capelli, ma a fare le acconciature a delle teste di bambole che mettono ansia. Si svolge nel negozio di una parrucchiera, che non è proprio vicino alla scuola D:
 

La prima settimana è stata pienissima, ero felice di tutti i miei corsi, alcuni che si svolgevano anche fuori dall'orario scolastico. In più la scuola stava organizzando un musical e avevo deciso di andare agli incontri, dato che tutti dicevano che non era richiesto saper fare niente.
Poi sono stati così simpatici che mi hanno tagliato fuori, perché: "Non parli islandese!". Ma evitiamo, va.

I weekend di questo mese li ho passati soprattutto a Reykjavík, incontrando gli altri Exchange student. Un weekend è venuta Blerta dal suo paesino disperso nell'est, quindi abbiamo deciso di vederci a Reykjavík (d'ora in poi scrivo RVK) e andare a cena e al cinema. Abbiamo visto American Hustle, un film che ha delle ottime recensioni, ma che a noi non è piaciuto per niente. Penso di essermi anche addormentata...

Anche se non era nei programmi, la notte sono rimasta a dormire a casa di Veronica. Lei vive in una casa enorme (se confrontata alla mia...) con 2 fratelli, una mamma rompiscatole e un padre simpatico.
Da casa sua si vede tutta RVK e, anche se per raggiungerla bisogna affrontare una salita ghiacciata in cui si rischia la morte ad ogni passo, ne vale la pena.

Il giorno dopo abbiamo incontrato Silvia e Arianna, con le quali ci siamo fatte un giro in downtown. Siamo andate al laghetto su cui si affaccia il parlamento, e dato che era ghiacciato (o almeno, noi speravamo che lo fosse), abbiamo ben pensato di passarci tutto il pomeriggio :D

 

 
 
Abbiamo anche comprato lo squalo, giusto per uno spuntino SFIZIOSO e salutare :')
Da sinistra, Arianna, Veronica, io e Silvia.
 
 
Tra le altre cose importanti che sono successe, la scuola ha organizzato una gita sciistica. Anche se nessuno dei miei amici sciava, ho deciso di andarci per tre ragioni: era in orario scolastico, costava pochissimo e avevo troppa voglia di tornare sullo snowboard!
 
 
Alla fine ho incontrato delle ragazze che sono nella classe di teatro e sono stata con loro. Peccato che una ha fatto un paio di piste in tutto il giorno e l'altra ne ha fatte forse quattro, di cui  con me, che sì è rivelata un susseguirsi di cadute.
Quindi alla fine ho sciato da sola, ma alla fine meglio che fermarsi ogni due secondi ad aspettare le altre!
 
 
E' stato interessante vedere come sono le piste da sci islandesi.
La prima cosa che è notato è che la marca degli impianti è la stessa di quella di Sestriere e di Monginevro (POMA) :D
Poi dalla cima della "montagna" non si vede il paese, come in Italia, bensì il nulla.
E il mare.
 
 
Inoltre le piste sono estreeeemamente facili.
Altra cosa assurda, è che la gente, per lo meno nei giorni lavorativi, arriva alle 17, per sciare fino alle 21!! E voi vi chiederete: "Ma non è buio!?"
Si. E' buio, ma i nostri amici islandesi amano sciare nelle tenebre, dopotutto c'è il brivido dell'incognito, dato che non si vede a tre metri di distanza.
Io alle sei ero già sul pullman per tornare a casa, non ci pensavo nemmeno di sciare al buio, affidando la mia vita a dei miseri lampioncini sul bordo pista. No grazie.
 
 
 
Il 2 febbraio è stata una giornata particolarmente NO, per vari pensieri che mi frullavano nella testa, di cui un giorno forse vi renderò partecipi.
Per peggiorare le cose siamo andati dalla nonna, mi hanno trascinato con la scusa di mangiare, ma alla fine non c'era quasi niente :(
Siamo stati lì un'oretta e io ero annoiata a morte. Nessuno che mi parlava. I bambini giocavano per conto loro. La televisione con un unico canale, coi cartoni animati. I genitori si facevano i fatti loro (mio padre era addirittura su FB...). Cellulare senza internet. Niente da leggere.
YEEE!


Fortunatamente i miei hosts hanno visto che mi stavo annoiando a morte e mi hanno proposto di andare a visitare Gullfoss, una cascata, e i Geysir.


 
I Geyser presenti nella zona in cui siamo andati sono Strokkur e Geysir (quest'ultimo dà il nome al fenomeno naturale stesso). Strokkur è molto variabile ed erutta ogni 5 o 10 minuti, mentre il più grande, Geysir, erutta solamente 4 o 5 volte al giorno. La cosa bella è che su Wikipedia c'è scritto che The Great Geysir è attivo, ma mio padre mi ha detto che non lo è da molti anni. A chi credere?
Ci sono anche molte piccole sorgenti di acqua calda e ribollente nelle vicinanze.

Gullfoss
 
All'inizio la cosa non mi entusiasmava troppo, non ero dell'umore giusto e faceva un freddo inconcepibile (con tanto di vento, ovvio :D)

Ma comunque è stata una giornata diversa dalle altre, e ho avuto anche l'occasione di fare un video :D

La qualità non è delle migliori, ma non è colpa mia se Blogger non riesce a supportare un video decente!


 
Mi sono dimenticata di dirvi che c'era anche un negozio di solite cose da turisti, nell'area del Geyser, dove ho trovato appese dietro alla cassa queste volpi (?) scuoiate, che dovrebbero essere usate come sciarpe...che roba orrenda.
 

 
Altro che sia successo a gennaio non mi ricordo. A parte una cena a casa della mia prof di yoga che però vi racconto in un altro post con un discorso ben più ampio :D
 
 
Ora scappo che è l'una di notte, un bacione!




2 commenti:

  1. ciao! resisti che di qui ci sono i tuoi fans!! a presto con la maestra di yoga, mi raccomando!

    RispondiElimina
  2. Ciao Alessia. Leggo i tuoi post con regolarità e quest'ultimo devo dire trasmette qualcosa di diverso rispetto ai precedenti. Forse perchè sei al giro di boa inizi a fare il resoconto della tua esperienza lassu'.
    Non è un post pazzerello come gli altri; si sente che è un post senza maschere di carnevale.
    Forse per questo mi ha colpito in modo particolare.
    L'anno di exchange student, che nella testa di un diciassettenne in partenza non puo' non essere immaginato come anno di vacanza, si sta trasformando in una esperienza anche di difficoltà e quindi di crescita vera, dato che te la devi smazzare da sola senza l'aiuto di nessuno.
    Credo che nella tua mente starai ripensando in modo diverso a tutte quelle solite frasi, in quel momento, inutili e senza importanza, sulla difficoltà, sul senso di solitudine, di cui ti hanno infarcito nelle varie fasi di preparazione i volontari di Intercultura.
    Ora quelle frasi iniziano ad assumere per te un significato concreto; le vedi come cicatrici fresche da leccare. Ma tra poco tempo quelle cicatrici diventeranno corazza che ti aiuterà ad affrontare il resto della tua vita.
    Siamo tutti con te!

    RispondiElimina

Per commentare non bisogna essere registrati a nulla :D