Un viaggio di mille miglia comincia sempre con il primo passo.

venerdì 13 dicembre 2013

Invasione di draghetti!!

Finalmente riesco a scrivere, sono in ritardo di cinque giorni, ma ho delle scusanti :) ho un sacco di cose da fare in questo periodo e, anche se ho tanto tempo, non riesco a tenere la testa concentrata per cinque ora di fila.
Comunque dai, ce la farò ad allinearmi :D Ora vi racconto le settimane dal 18 novembre al primo dicembre :)

Lunedì mattina il sonno si era impossessato di me. Penso di aver camminato fino alla fermata dormendo.
Ho continuato anche alla prima ora e ho avuto un brutto risveglio quando la prof ha detto che la lezione era finita, ma Alessia e Zio Peppino si dovevano fermare per il test orale.
 
Buongiorno, Alessia!
Teoricamente pensavo che fosse martedì, ma comunque è andato bene.
 
A cucina, udite udite, abbiamo mangiato le lasagne. Si, quelle marroni, che sono cresciute nel freezer. Loro.

E abbiamo cucinato fish and chips :Q_  O meglio, metà classe ha fatto fish and chips, io ho dovuto fare l'impasto per i piparkökur, ovvero dei biscottini di Natale con noce moscata, cannella e zenzero che a me istigano il vomito. Sembra fatto apposta. 

"Prendiamo tutte le spezie più nauseabonde e impensabili, racchiudiamole in un biscotto e rifiliamole ad Alessia come dolce di Natale".

Qua potete ammirare Solveig, un'islandese che si diverte con poco ahahah
 

Il pomeriggio mi sono incontrata al cafè del mio paese con due ragazze (Solveig ed Eirun) che vengono nella mia scuola. Non abbiamo fatto nulla di particolare, computer, cibo, quattro chiacchiere e un po' di compiti.
Una cosa però è successa: Solveig ha urtato la lampada che c'era sul tavolo, che ha rotolato (era una lampada palla :D) e poi si è spenta. Ha subito avvisato la proprietaria, che ce l'ha sostituita dicendo che non c'era alcun problema.
Se fossimo stati in Italia la scena sarebbe stata: rompo la lampada --> faccio finta di niente --> io non l'ho mai toccata. Lampada? Quale lampada?
 
O ad esempio, l'altro giorno ero a Reykjavík, sul pullman. Sale un gruppo di persone, tra cui una signora che non dà il biglietto all'autista, il quale non se ne accorge. Dopo un minuto la signora si rende conto di non aver pagato e va di sua spontanea volontà dall'autista a consegnare il biglietto, sebbene se ne sarebbe potuta fregare, perché era già nel pullman e nessuno le aveva detto nulla.
 
Questo solo per precisare che l'onestà dei paesi del nord non è uno stereotipo, ma pura verità :D
 
Martedì 19 io e Laura abbiamo realizzato che gli islandesi hanno una particolare predisposizione a lanciare gli oggetti. Questa è una nostra teoria basata sull'osservazione delle nostre rispettive famiglie e del prof di islandese.
Se lui ti prende una penna, te la lancia indietro o possibilmente sbattendotela sul banco.
Mio padre ospitante prende una forchetta e la lancia sul tavolo.
Ci sono un sacco di altri esempi, ma non voglio rovinarvi la sorpresa perché pensavo di fare un video con Laura sulla questione :D Fatto sta che a livello di grazia e leggiadrìa sono un po' scarsi.
 
A cooking io ho fatto una specie di milanese al forno e, per accompagnarla al meglio, la prof ci ha fatto vedere come fare le patate all'islandese. Bollite, pelate, e poi dritte in una padella con dello zucchero caramellato.
Le bontà...D: 

Mercoledì Laura non è venuta a scuola perché, udite udite, il fratello si era dimenticato di lei.
Mi aveva sempre detto che era un tipo strano, e l'avevo anche constatato di persona, ma come fai a dimenticarti di portare tua sorella a scuola, dopo averlo fatto per tre mesi? 
Peccato, si è persa le lucine di Natale :D


Giovedì a scuola ho incontrato Ragnheiður (prof di joga e filosofia che gioca a pallavolo con me) e mentre parlavamo, è uscito l'argomento ginnastica artistica.
Non so se ve l'ho già detto, nel mio paese ci sono una ventina di ragazzine che fanno ginnastica artistica...il problema è che hanno dai dieci ai 15 anni! Ce n'è anche una di 16, che viene nella mia scuola e che Ragnheiður mi ha presentato...ma non mi ha filata troppo, vabbè!

Dopo la verifica di inglese su Hunger Games, ho preso il pullman per tornare a casa. Con me è salita anche Ragnheiður, dato che abitiamo nello stesso paese. Quando siamo scese mi fa: "Io sono in bici, ci vediamo!"
Tutto bene, se non fosse che le strade e i marciapiedi erano pieni di neve/ghiaccio...

Il pomeriggio la mia host mum è uscita dieci minuti e mi ha lasciato i bambini. Tutti che piangevano ovviamente :D
Così li ho ricattati con i Tarallini che mi hanno inviato i miei dall'Italia. Ne hanno assaggiato uno e li volevano mangiare tutti!
LI AVEVO IN PUGNO!!

La sera sono andata a Reykjavík per una mini festa d'addio di due ragazzi che erano solo qui per 3 mesi. Ho scoperto poi che era anche il compleanno di una ragazza tedesca e tutti avevano il regalo...
Così sono andata a comprarlo.
Quando arrivo alla festa scopro che era anche il compleanno di uno dei ragazzi trimestrali...e io non avevo il regalo.
 

In teoria avremmo dovuto vedere un film, ma ci sono stati dei problemi col pc e ci siamo soltanto strafogati di cibo :(


Per tornare a casa mi ero messa d'accordo con la mia nonna ospitante che era a Reykjavík: mi sarebbe passata a prendere alla fermata generale dei pullman alle 22.
Quando sono arrivata, lei non c'era.
Aspetto. Aspetto. Congelo. Aspetto.
Dopo venti minuti ad aspettare al buio, al freddo, senza soldi sul cellulare e leggermente preoccupata, opto per farmi un giro al supermercato lì vicino, giusto per far riprendere sensibilità alle mani e comprare delle patatine per tenermi compagnia.

Dopo 45 minuti mi arriva una chiamata della mia host mum che mi dice che la nonna è andata all'ufficio di AFS, dove c'era la festa, perché io non le rispondevo al telefono (che non ha mai suonato ._. )
Fatto sta che alla fine è arrivata sono tornata a casa sana e salva.

 
Balzando venerdì, in cui l'unica cosa interessante che ho fatto è stata la pizza, vi parlo subito del weekend.

Sabato abbiamo fatto la foto di famiglia per la Christmas card, ovvero un biglietto che si manda ad amici e parenti per augurare un buon Natale.

Non è difficile trovare una bella location in Islanda, noi abbiamo preso la macchina e siamo andati su una montagna, ma avremmo potuto farla benissimo al fiume dietro casa.
Come vi dicevo, mio padre ospitante ha avuto la brillante idea di andare su una montagna vicino al parco geotermale.

 
A metà strada la pendenza della salita era notevolmente aumentata e la strada era ghiacciata.
Nella sua testa: "Pff, ghiaccio, a me non ferma nessuno, io guido un carro armato e le montagne le butto giù!"

Esattamente dopo aver superato una curva c'era un lastrone di ghiaccio, eravamo in pendenza, in una strada stretta e senza guard reil, bloccati e con un burrone a venti centimetri da me.
Io stavo quasi pensando di scendere e dire: "Mò te la vedi te" e anche la mia madre ospitante voleva farlo...
Dopo una serie di delicate manovre, madre ospitante che stava per piangere, bambini che la seguivano a ruota, io che continuavo a fissare il burrone...non so come, mio padre ospitante è riuscito a girare la macchina e siamo tornati indietro, "accontentandoci" di questo paesaggio per fare la foto.


La Christmas card completa ve la metterò a Natale :D surpriiiise!


Poi siamo andati alla centrale geotermica, che ha anche un museo, e abbiamo incontrato Annisa, un'Exchange dall'Indonesia, con la sua famiglia.

Il museo, per quanto ho capito, è stato interessante, ma lo sarebbe stato di più se non mi avessero fatto ascoltare i video in islandese -.-


Siamo poi andati a fare merenda nella "Littla Kaffistofan", ovvero un caffè sulla strada per andare a Reykjavík.
Il bello è che dentro è pieno di gagliardetti, foto e addirittura sciarpe, sul calcio!

Io ne ho trovate del Palermo, Napoli, Lazio! Niente Juve D:




Annisa e il suo panino
 
Io e il mio panino :)

Domenica sono andata a Reykjavík. Ho incontrato Arianna (un'Exchange italiana) e siamo andate al mercato coperto a...comprare lo squalo :D Per chi non lo sapesse, l'Islanda è "famosa" per lo squalo, poiché viene fatto marcire sotto terra e quando lo si tira fuori ha un odore così forte che uccide tutta la fauna circostante è davvero difficile da mangiare. Non voglio dilungarmi, ma se siete interessati all'argomento cliccate qui.

Alla fine l'ho comprato, l'ho anche assaggiato e non era così male, quasi buono! Però mi sa che non era uno dei più stagionati :)

Dopo un buon hot dog, io e Arianna abbiamo preso il pullman (ovviamente facendoci riconoscere da tutti, da buone italiane, solo perché ridevamo un po'...) per andare alla pista di pattinaggio, dove abbiamo incontrato altri dieci Exchange, compreso Matteo, l'exchange italiano che abita nelle zone più belle ma irraggiungibili d'Islanda.

Pensate che non ci sono pullman che passano per quella
città, gli unici mezzi per raggiungerla sono la macchina
o l'aereo, che costa un sacco!

Considerando che io ho pattinato due volte in vita mia, pensavo di essere abbastanza impedita, ma alla fine è come il pattinaggio a rotelle :D e non sono mai caduta! Al contrario di Karin (from Thailand) che era sempre per terra! Si è fatto dei voli assurdi e io lo seguivo solo per vederlo ahahaah poverino!


Dopo due e più ore di pattinaggio, siamo andati al cinema a vedere Hunger Games.
In Islanda il cinema non ha i posti. Ti siedi dove capita :D
Sarà che io avevo appena finito di leggere il primo libro di Hunger Games, ma ero felicissima di vedere il secondo, per di più con le voci originali, e mi è piaciuto un sacco!


Lunedì dopo scuola sono passata al supermercato perché dovevo comprare delle cose da inviare in Italia. Dietro al supermercato, c'è un bidone/container dove vengono buttati gli alimenti scaduti. Io passo sempre da li e ogni volta mi dico che in Italia sarebbe preso d'assalto, mentre in Islanda non se lo fila nessuno. E invece no, mi sbagliavo! Quel pomeriggio c'era un signore che prendeva tranquillamente le cose dal cassonetto e le metteva in MACCHINA, un 4x4 enorme.
Vabbè.

Il pomeriggio, approfittando del fatto che la mia famiglia era a Reykjavík, ho fatto delle bellissime polpette :D


La sera invece la mia host mum ha fatto la pasta e l'ho beccata mentre metteva l'olio nell'acqua! D: Inoltre, dato che le ho raccontato che la famiglia ospitante di un Exchange student in Sud America lancia uno spaghetto al mobile per capire se la pasta è cotta, ora lo fa anche lei!
Tagliatelle volantiii!

Ma il clou della giornata avviene a pallavolo. Sono andata a fare la segnapunti alla partita della maschile, e c'era un giocatore che faceva troppo ridere. Non so se era per i baffi all'ingiù, da Russo convinto, per l'inutile fascia che aveva in testa, dato che era pelato, o per il rutto sonoro che ha mollato mentre un suo compagno stava per servire e c'era il più assoluto silenzio. Dai, immaginatevelo: silenzio, si aspetta la battuta...e invece arriva il rutto!
E a cosa migliore che nessuno ha battuto ciglio!
Tranne me, ovviamente, che stavo per cadere dalla sedia dal ridere.

Martedì c'è stata l'ultima lezione di cucina. Che tragedia.
Ho cucinato un rotolo tipico islandese con dentro cose che non ricordo (a destra), mentre l'altra era una baguette.

Alla fine della lezione ho regalato alla prof il libro di cucina italiana "Il cucchiaio d'argento", tradotto in inglese, con tanto di dedica. Era felicissima :D
Questo mi fa dedurre che gli islandesi provano emozioni. Buono a sapersi.

Quando sono tornata a casa ho aiutato la mia host mum a fare il pacco. Che pacco?
Quello per l'Italiaaa :D
Quindici chili di cibo islandese (di cui metà erano caramelle), lo squalo, pesce essiccato, birra,
laufabrauð, ovvero il "pane di natale", souvenir, qualche regalo, cioccolatini.
Buon Natale :D

Questo è il laufabrauð, per intenderci sono

 delle bugie di carnevale non zuccherate.
 
La sera avrei dovuto scrivere un articolo per il giornalino della mia scuola italiana, ma ero completamente bloccata, zero idee. Quindi finisco il pacco, lo riempio di scotch eee....tadaaa! Pronto per essere spedito :D Arriverà puzzolentissimo di pesce perché dentro c'è lo squalo, ma dettagli.
 

Mercoledì sera sono andata a un mini torneo di pallavolo, ospitato dalla nostra società. Non è andata troppo bene perché ne abbiamo persa una su tre, e perdere contro delle cinquantenni mi fa innervosire.

In compenso Ragnehiður mi ha presentato sua figlia dicendo: "Alessia, questa è Annabella"
e poi si è presentato suo marito che mi fa: "Io mi chiamo Silvio".
Si, in italiano perché lei è stata due mesi in Italia quando faceva l'università e sa alcune cose :) Ma quel "Mi chiamo Silvio" non l'ho ancora digerito...

Giovedì, per la prima volta, sono stata una vera islandese! Invece di mettermi le scarpe, per andare a ginnastica (la palestra è separata dalla scuola) mi sono messa le ciabatte...anche se era pieno di neve e pioveva :')
 
Il pomeriggio ho incontrato Valentina, una ragazza di Brescia che si è trasferita nel mio paese perché è fidanzata con un islandese. L'ho trovata perché aveva messo un annuncio nella bacheca del supermercato dicendo che cercava lavoro e aveva lasciato il numero di telefono :)
La sera sono finalmente riuscita a scrivere l'articolo per il giornalino :D Purtroppo non posso mettervelo, perché non è ancora uscito e non voglio rovinare la sorpresa a nessuno, ma nel prossimo post ci sarà di sicuro :)

Venerdì è stato un giorno epico. Io ero tranquillamente a cucito, quando arriva un tizio travestito da draghetto di Mulan che ci dice di uscire a cantare. Dato che nessuno gli dà retta, arrivano in massa una decina di draghetti, che ci convincono ad andare a vedere cosa stava succedendo.
Ci metterei anni a descriverlo, quindi vi metto il video.
 
Praticamente sono i maturandi di questo semestre. Avevano dormito la notte a scuola, si sono ubriacati per bene, sono andati in giro per il paese e il pomeriggio sarebbero andati a Reykjavík a fare ancora più casino.
Ah, mi sono dimenticata di dirvi che VENERDÍ 29 NOVEMBRE è stato l'ULTIMO GIORNO DI SCUOLA! :D
Sabato alle 12 sono venuti a casa degli amici della mia madre ospitante, a fare il "brunch". In Islanda è molto comune, perché di solito gli islandesi si svegliano tardi e non fanno colazione, ma nemmeno pranzo, quindi fanno il brunch.
Io ho mangiato di fretta perché Sigrun, la mia contact person che inoltre gioca a pallavolo con me, è passata a prendermi per andare a Reykjavik, ad un torneo di Natale.

Prima della nostra partita giocava la maschile. Avevano le maglie con scritti dei nomignoli. Ad esempio questi:
 
Ma quello più bello, a cui purtroppo non sono riuscita a fare la foto, è stato un omone enorme e possente, TOWER OF POWER. Ho riso tutto il tempo!

Dato che era un torneo natalizio, tra una partita e l'altra offrivano cibo. Piparkökur ( OVUNQUE, SONO OVUNQUE.), Hangikjöt, ovvero una specie di prosciutto affumicato e pop corn. Hanno anche dato scatole di
LYSI in pillole (perché esiste anche l'olio, ma è una cosa nauseabonda), ovvero un olio di pesce che gli islandesi prendono per integrare la vitamina D (dato che c'è poco sole).
Tra le cose geniali della giornata, merita di essere nominato anche questo cestino della spazzatura.
Per festeggiare il primo giorno di Dicembre, la mia sorellina decide di intrufolarsi in camera mia e svegliarmi con il laser negli occhi. GRAZIE.
Dato che era una domenica particolarmente noiosa, ho proposto di fare la pasta di sale.
Questa è la mia opera :D
 
Alle 18 siamo andati a vedere l'accensione dell'albero di Natale del paese. Sono arrivati due Babbi Natale che si sono messi a cantare e intrattenere i bambini a cui hanno anche dato i "regali", ovvero delle mele.
 
 
Poi siamo andati nella "casa degli scout" dove offrivano i piparkökur e della cioccolata calda. Ovvero acqua con un po' di cacao...la cioccolata calda islandese è veramente pessima, sorry!

E anche per oggi, due settimane infinite!
Ora scappo, cercherò di non raccontarvi a Pasqua cosa succede a Natale ;)

Baciii!!

5 commenti:

  1. È da un po' che leggo il tuo blog e devo dire che i post sono sempre interessanti e ricchi di spunti, perlomeno per un italiano come me che non conosce la realtà del paese in cui ti trovi ora.
    Ad esempio, io mi immaginavo gli islandesi come persone rigide e precise, invece da questo post, sembra che siano approssimativi nel rispettare gli appuntamenti e che non siano per niente formali (e neanche particolarmente educati). Ma riguardo a questo post perché hai scritto che: -quel "Mi chiamo Silvio" non l'ho ancora digerito...-? Scusa la domanda ma effettivamente -Mi chiamo Silvio - mi ha incuriosito. Un saluto dall'Italia. Lorenzo da Milano

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  2. Ciao Lorenzo, grazie per il commento, sono felice che trovi interessante il mio blog :D
    Effettivamente non l'ho spiegato quel "mi chiamo Silvio"...Il tizio che l'ha detto era islandese e -ovviamente- non si chiamava Silvio, ma l'ha detto solo perché conosceva Berlusconi. E la cosa che non digerisco è che probabilmente conosce solo quel nome maschile in italiano, o è il primo che gli è venuto in mente, senza pensare a Leonardo (Da Vinci), Luciano (Pavarotti - dato che qui l'opera italiana è famosissima) o anche solo a Mario Bros.

    Spero di aver chiarito i tuoi dubbi ;)

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    1. Si, hai chiarito il mio dubbio che purtroppo, mi faceva già propendere per una spiegazione di questo tipo. Dico purtroppo, perché questo fatto è un altro sintomo di come l'immagine dell'Italia sia stata segnata, dall'operato di un uomo che all'estero è evidentemente diventato sinonimo di ilarità. Mi dispiace che debbano risentirne persone che non hanno niente in comune con lui, a parte la nazionalità. Ad ogni modo, a quel signore islandese poteva essere sembrato solo un modo per rompere il ghiaccio e strappare un sorriso; quindi non vale la pena prendersela. Grazie per avermi risposto e di nuovo saluti dall'Italia. Lorenzo da Milano.

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  3. No dai Alessia! Non ci credo che sei andata in giro in ciabatte con la neve!

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  4. Ebbene si hahaha ma qui è normale!

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